Gli amenti del nocciolo

Il nocciolo (Corylus avellana) è un grande arbusto tipico dei versanti freschi della collina, che nei mesi estivi resta all’ombra delle chiome di querce e carpini, rendendo meno facile accorgersi della sua presenza. In questo momento dell’anno, invece, lo si riconosce anche a distanza (lungo la sterrata che viene dal parcheggio di Gaibola, nel pendio sotto Villa Ghigi o nei pressi del Palazzino) per le lunghe infiorescenze pendule di colore giallo che spiccano sui rami ancora spogli e ondeggiano al minimo alito di vento. Già a fine autunno queste infiorescenze, dette amenti, erano comparse sui noccioli: corte, compatte, dapprima verdastre e poi bruno rosate, hanno mantenuto la medesima forma per molte settimane, in attesa che le ore di luce tornassero ad aumentare. E quando il segnale è arrivato, ecco che hanno iniziato a diventare più lunghe, sottili, leggere e, trattandosi di infiorescenze composte da fiori maschili, a liberare polline da affidare al vento: un polline molto fine, causa delle prime allergie di stagione nelle persone sensibili, che viene raccolto dai fiori femminili, presenti anch’essi su ogni pianta, ma piccoli e distinguibili solo per gli stimmi di colore rosso brillante che emergono da strutture simili a gemme. Per le nocciole, invece, bisognerà aspettare, perché solo a fine estate il rivestimento legnoso prenderà il caratteristico colore e i semi all’interno saranno maturi e saporiti.
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