Per riciclare i rifiuti nel parco!
19 marzo 2021 Sta arrivando la primavera e con la primavera ci fa piacere segnalare una piccola novità positiva, che aspettavamo da un po’ e che, grazie al settore Ambiente e Verde del Comune di Bologna e ad Hera, è realtà da stamattina. Al parcheggio del parco lungo via di Gaibola sono stati installati un cassonetto per la raccolta del vetro e quattro carrellati per la raccolta di carta e plastica. Nelle settimane scorse avevamo segnalato e mostrato l’impressionate quantità di bottiglie e altri rifiuti che vengono lasciati nel parco, soprattutto durante i fine settimana. Ci auguriamo che adesso molte delle bottiglie di vetro o plastica e degli involucri in cartone e carta che ingombravano i cesti dislocati in alcuni punti del parco trovino una più appropriata collocazione nei contenitori del parcheggio. Dateci una mano a mantenere il parco pulito e a riciclare vetro carta e plastica, che altrimenti finirebbero nell’indifferenziato. Un piccolo sforzo, grazie!
BASTA rifiuti sparsi ovunque!
1 Marzo 2021 Ieri, ultima domenica di febbraio e anche secondo giorno di Emilia-Romagna in zona arancione scuro, il Parco Villa Ghigi è stato, come capita ormai di frequente, preso d’assalto da frequentatori più o meno abituali, famiglie, giovani vogliosi di stare all’aria aperta. Che proprio tutti potessero starci, stando alle regole che prevedono di frequentare i luoghi aperti nelle vicinanze di casa, non è sicuro. Ma certamente c’erano tante persone educate e attente e tante altre che non lo erano affatto. Nella parte alta del parco una staccionata è stata divelta e il legno utilizzato per accendere un fuoco (pratica che nel verde è severamente vietata). Bottiglie di birra, contenitori per pizza e altri alimenti, rifiuti di vario genere erano sparsi ovunque. Uno spettacolo che si ripete ormai ogni fine settimana e che proveremo nelle prossime settimane a contrastare in vari modi. Una nostra collega che stava monitorando il parco nell’ambito di un programma che abbiamo in mente per intervenire proprio sui comportamenti dei frequentatori, non ce l’ha fatta ad assistere a una simile manifestazione di inciviltà e, insieme a un’amica, ha cominciato a raccogliere bottiglie e altro, le ha disposte in alcuni punti ed è poi passata con l’auto a raccogliere i sacchi che avevano riempito. Tornando a casa ha provveduto a versare tutto nei contenitori per la raccolta differenziata che ha incontrato lungo il tragitto. Un bel gesto, di cui ringraziamo lei e la sua amica, come peraltro hanno fatto ieri alcuni frequentatori che le hanno viste all’opera e che, sicuramente, non sono tra quelli che abbandonano malamente i rifiuti.
Ma è proprio necessario arrivare a questo? Chi si porta tutta questa roba nel parco, non potrebbe preoccuparsi anche di riportarla indietro quando la gente è tanta e i cesti per i rifiuti sono già stracolmi? Non è sempre facile, e comunque costoso, chiedere ripetuti straordinari festivi ai nostri addetti alla manutenzione del verde, che preferiremmo impiegare per piantare alberi e curare il parco in modo da renderlo sempre più gradevole.
Fateci il favore di riflettere su questo!
Grazie
Una riflessione su questi ultimi mesi
28 Novembre 2020 Tutti se ne sono accorti e lo si sente dire nei discorsi tra addetti ai lavori, lo si legge sui giornali e lo si vede anche nei servizi televisivi: i parchi urbani e periurbani (e anche quelli naturali) dal maggio scorso a oggi sono stati presi d’assalto, anche da tanti che prima li frequentavano di rado o non li frequentavano. Una scoperta che, da un lato, fa piacere, perché magari produrrà una nuova attenzione per questa componente essenziale delle nostre città, ma che dall’altro sta evidenziando anche problemi inediti o che hanno assunto dimensioni più serie rispetto al passato.
Senza trarre troppe conclusioni generali, anche dal nostro limitato osservatorio del Parco Villa Ghigi negli ultimi mesi abbiamo notato cambiamenti significativi nelle modalità di frequentazione, a volte sorprendenti e piacevoli, ma riscontrato anche comportamenti, più o meno consapevoli, dei frequentatori che ci sono invece molto dispiaciuti. È stato bello vedere nel parco più persone, nuclei famigliari, giovani che scoprivano il piacere di passeggiare, assaggiare un frutto, studiare, leggere un libro, correre, fare un picnic sull’erba, rilassarsi nel verde.
Meno piacevole è stato ed è vedere gruppi numerosi tutti appiccicati, persone salire sugli alberi, raccolte di frutta rapinose ed eccessive (tirando i rami o spezzandoli, usando bastoni e altri accorgimenti), mazzetti di ciclamini e altri fiori strappati, biciclette a tutta velocità che scorrazzano ovunque e pretendono anche strada, residui di falò con i legni carbonizzati di rami presi qua e là, cani lasciati liberi anche quando proprio non sarebbe il caso e magari osservati con compiacimento mentre scavano intorno a giovani alberi appena piantati o che si accaniscono su qualche manufatto, un motorino ogni tanto (“ah, non si può?”, è la frase di rito).
E nei prati del parco, dove è così piacevole sdraiarsi, ora si possono osservare anche le numerose tracce di soste poco rispettose: non solo i classici mozziconi di sigaretta ma anche carte, bottiglie di vetro, posate di plastica e, ancora, materiali organici e degradabili come bucce di arance e banane sulle quali, però, non è poi così piacevole sdraiarsi. E i cesti di vimini per la raccolta dei rifiuti, stracolmi, traboccanti: un invito a nozze per cornacchie e gazze che distribuiscono i rifiuti tutt’intorno in cerca di resti cibo (è così difficile capire che a volte i rifiuti, dopo un picnic o una pizza consumata in compagnia, sarebbe più opportuno riportarli con sé, lasciando il parco come lo si è trovato?).
Abbiamo visto, intervenendo, o ci sono stati riferiti, anche episodi più gravi e quasi incredibili, come quello di un pazzoide che un paio di domeniche fa scorrazzava con la sua Smart in un prato del parco, giocando a farsi inseguire dal proprio cane…
Abbiamo anche subito il furto di una serie di alberi e arbusti in vaso accantonati temporaneamente presso il Palazzino, la nostra sede, perché prossimi a essere messi a dimora nel parco e frutto di un attento lavoro di ricerca e selezione in vivaio.
Ed è in ogni caso triste vedere qualcuno che se ne va con due sporte ricolme di frutta raccolta nel parco o qualcun altro che strappa foglie e rami per non si sa quale uso, scoprire che un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze che cantavano e festeggiavamo in cima al parco ha pensato bene di lasciare come ricordo un intero sacco di spazzatura nel prato, vedere pressoché ogni giorno atteggiamenti sbagliati, superficiali, arroganti.
Alcuni frequentatori ci raccontano di risposte maleducate e insofferenti, scarsa attenzione per gli altri, ignoranza delle più elementari norme di comportamento in natura.
Anche invadere le proprietà private nelle vicinanze del Parco Villa Ghigi, uscire dal sentiero CAI che le attraversa e considerarle alla stregua di aree a propria disposizione è un atteggiamento profondamente sbagliato, che a lungo andare produrrà chiusure invece che aperture, vanificando il paziente lavoro fatto in passato da tanti appassionati (le recenti dichiarazione dei frati dell’eremo di Ronzano dovrebbero far riflettere e un po’ vergognare chi si comporta in modo sconsiderato in casa d’altri).
Forse in questo momento di massima frequentazione del verde pubblico e della collina, sarebbe utile un supplemento di attenzione per ciò che sta avvenendo.
Da parte nostra cercheremo di compiere, com’è nella nostra vocazione, qualche azione educativa e comunicativa in più per ricordare ai frequentatori del parco alcune regole basilari, non per il gusto di vietare, ma per quello di contribuire a conservare nel miglior modo possibile un bene tanto prezioso come il verde.
Grazie
Moto nel parco
Ogni tanto capita di vedere qualche “moto” nel parco. Se la vediamo, cerchiamo di fermarla oppure, se è parcheggiata da qualche parte, cerchiamo di rintracciare il proprietario nei paraggi. Prima dell’ingresso nel parco, ci sono almeno quattro cartelli che segnalano il divieto di accesso ai veicoli a motore. Fare i furbi o cadere dalle nuvole è sempre un po’ imbarazzante. A volte le discussioni sono civili, anche se un po’ surreali, altre volte un po’ meno. Se proprio occorre chiamiamo i vigili o le guardie ecologiche volontarie. E documentiamo sempre i veicoli presenti, anche perché esistono i recidivi. Ricordiamo per l’ennesima volta che nel parco possono entrare solo i veicoli di persone autorizzate o accedenti alle abitazioni (ne esistono un paio anche oltre il parco). Aiutateci a far rispettare questa norma fondamentale e segnalateci eventuali abusi.
Non solo le cornacchie…
Per la raccolta dei rifiuti nel parco abbiamo adottato un modello “storico”, simile al cesto in vimini inserito nel 1974 quando l’area verde venne aperta al pubblico, al quale siamo particolarmente affezionati anche perché ben si adatta ai caratteri del luogo. Negli ultimi anni, tuttavia, soprattutto nei fine settimana di intensa frequentazione, i contenitori risultano spesso traboccanti e con rifiuti sparsi a terra. Si tratta di situazioni al momento ancora contenute, perché la raccolta dei rifiuti nel parco viene effettuata con cadenza regolare più volte alla settimana, ma assai poco gradevoli. Il problema è in buona parte attribuibile alla fauna selvatica richiamata dai resti di cibo: molti avranno notato qualche cornacchia intenta a vagliare il contenuto dei cesti di vimini, scartando a terra i rifiuti non interessanti. Più di recente, però, abbiamo notato con una certa sorpresa che anche alcuni cani, liberi di gironzolare nel parco lontani dagli occhi dei proprietari, hanno l’abitudine di rovistare nei contenitori alla ricerca di cibo, con risultati analoghi. Sarebbe importante che i proprietari mantenessero un controllo costante dei propri animali, per scongiurare i comportamenti sopra descritti. Più in generale sarebbe molto gradito che i frequentatori del parco contribuissero portando altrove e nei luoghi appositi i propri rifiuti, soprattutto se voluminosi e ingombranti. Da parte nostra, stiamo studiando alcuni modelli di copertura dei contenitori per meglio mantenere i rifiuti all’interno. E raccomandiamo di non abbandonare nei prati o altrove rifiuti di alcun tipo, compresi quelli di piccole dimensioni come cannucce in plastica e mozziconi di sigarette. E di non nasconderli.
Non sconfinare nelle proprietà private!
Passeggiare nel parco è uno dei maggiori piaceri per chi lo frequenta, per i bei panorami, la ricchezza di ambienti, le tante fioriture primaverili, le atmosfere autunnali, la presenza di alberi monumentali e vecchi fruttiferi e molto altro ancora. Il sentiero CAI 904, inoltre, che lambisce la zona del Palazzino, sede della Fondazione, consente di raggiungere il vicino Eremo di Ronzano e l’area dei gessi di Gaibola grazie a un tracciato concordato con i proprietari delle aree private interessate dal sentiero. Nonostante i confini del parco siano piuttosto chiari e riconoscibili (spesso segnati da lunghi tratti di staccionate, siepi e recinzioni, qualche cartello), accade sempre più spesso che alcuni frequentatori sconfinino nei terreni privati limitrofi, per di più accendendo fuochi a terra o lasciando rifiuti che i proprietari sono poi costretti a raccogliere; in molti casi, ciò avviene in modo del tutto consapevole, come dimostrano i tanti varchi aperti lungo la siepe e la staccionata sul confine alto del parco, più volte tamponati ma sistematicamente riaperti. Nel parco ci sono bacheche con la mappa aggiornata dell’area verde pubblica in corrispondenza degli ingressi e in altri punti strategici, in modo da evitare possibili dubbi o fraintendimenti. Da parte dei frequentatori del parco soliti a passeggiare “oltre confine” sarebbe tuttavia auspicabile un atteggiamento più maturo, civile e rispettoso delle proprietà private confinanti.
La Casa del Custode
Verso la fine di maggio 2019 ha aperto, purtroppo ancora in via temporanea, il punto di ristoro della Casa del Custode, che è poi rimasto aperto sino a metà settembre. Ora speriamo che si possano finalmente concludere i lavori di recupero dell’edificio e che l’attività, dalla prossima primavera, possa diventare permanente. Resta il fatto che nelle giornate estive, soprattutto nel tardo pomeriggio e alla sera, il posto è stato molto frequentato, ha fatto parte dei luoghi di Bologna Estate 2019, con un suo programma, non eccessivamente nutrito, di concerti e altri piccoli eventi. Ha cominciato, insomma, a svolgere la funzione per cui era stato pensato. Ci farebbe piacere sapere cosa pensate di questa novità. Se pensate, come noi, che possa rappresentare un arricchimento del parco e una nuova opportunità per passarci del tempo in modo piacevole. O se siete, per qualche motivo, di un’altra opinione. Se vi è capitato di frequentare qualche volta la Casa del Custode nella scorsa estate e, soprattutto, se avete consigli, osservazioni, suggerimenti, proposte, richieste o curiosità in vista della prossima apertura.
Segnalazioni sul Parco Villa Ghigi
Fondazione Villa Ghigi
Tel. 051 3399084 / 3399120
segnalazioni@fondazionevillaghigi.it