Luciano Ceré non c’è più

Luciano Cerè se n’è andato il 13 febbraio scorso, troppo in fretta. Era il figlio del custode di Villa Ghigi e aveva vissuto nella casetta accanto alla villa da quando era nato, nel 1943, sino a poco dopo la morte di Alessandro Ghigi nel 1970. In questi anni per la Fondazione è stato un caro amico e una fonte preziosa e inesauribile, insieme al cugino Gino Cerè e a Rosa Calzolari, di aneddoti e notizie sulla tenuta dal dopoguerra sino al momento del passaggio della villa e di buona parte dei terreni all’Amministrazione comunale. Qualcuno dei frequentatori del parco l’avrà sicuramente conosciuto e ascoltato, perché lo abbiamo coinvolto tante volte in passeggiate, laboratori per bambini, centri estivi e altri appuntamenti, ai quali partecipava sempre con piacere e generosità, facendo rivivere o ricostruendo appositamente vecchi giochi e giocattoli, attrezzi agricoli, manufatti artigianali di vario genere, nei quali metteva in mostra tutta la sua abilità manuale e l’amore per il lavoro ben fatto.
Aveva passato la vita lavorativa in IMA ed era un uomo ingegnoso e preciso, che impersonava bene il prototipo di quei tecnici, competenti e appassionati, che nel dopoguerra hanno fatto la fortuna di tante industrie bolognesi. Veniva nel parco sempre molto volentieri, per andare a trovare Gino, e magari aiutarlo a fare il vino o altri lavori; e tutte le volte che avevamo un quesito da sottoporgli o un’occasione per coinvolgerlo. Qualche anno fa un fotografo fece alcune belle fotografie degli interni abbandonati della villa. Con le piante dei piani dell’edificio davanti, chiedemmo a Luciano qualche informazione sull’utilizzo degli ambienti e lui, con grande sicurezza, cominciò a indicare le stanze una a una, a descrivere la loro destinazione, il colore delle pareti, il mobilio, altri particolari. Fu un momento commovente, perché era evidente che le stava rivedendo con gli occhi affascinati del bambino che era stato e allo stesso tempo ce le raccontava con il rigore dell’adulto che esercita la propria memoria con esattezza e sobrietà.
Luciano era una persona speciale, ci mancherà tanto e rimarrà una figura indelebile del parco.