Il ricco mosaico di ambienti del parco disegna un paesaggio gradevole, che è una sintesi esemplare dei caratteri della pedecollina bolognese e un prezioso serbatoio di biodiversità.

Lungo i sentieri e le cavedagne che dal fondovalle del rio Fontane raggiungono la parte alta si passeggia accanto a lembi di bosco naturale, rimboschimenti maturi di latifoglie autoctone, ampi prati, siepi e arbusteti dove è possibile rinvenire molte piante spontanee tipiche della flora collinare, con belle fioriture primaverili di erbacee nemorali, come ellebori, primule, anemoni, polmonarie e viole, e alcune rarità botaniche come orchidee, tulipani, narcisi e l’insolito isopiro. Lungo la viabilità spiccano le sagome di diverse maestose roverelle secolari.

Il patrimonio botanico include molti fruttiferi, eredità del passato assetto rurale dell’area, con annosi filari di peri, azzeruoli, mandorli, rusticani e fichi appartenenti ad antiche cultivar tipiche del Bolognese, affiancati da alberi di recente impianto e, nei pressi della sede della Fondazione, il singolare “frutteto del Palazzino”, che custodisce giovani piante ricavate da alcuni dei più vecchi alberi da frutto dell’Emilia-Romagna.

Ben rappresentata è la componente ornamentale tipica dei parchi delle ville suburbane, che comprende alcuni notevoli esemplari arborei di tasso, cedro dell’Himalaya, tuia, libocedro e fotinia; un piccolo impianto di faggi di fine Ottocento, oggi purtroppo senescenti e in condizioni critiche, arricchisce il valore botanico e simbolico dell’area verde.

La diversità ambientale del parco sostiene anche una grande varietà di specie animali tipiche dell’ambiente collinare, a cominciare da una ricca e diversificata avifauna; negli ultimi anni si sono aggiunte presenze un tempo insolite, come il capriolo e il cinghiale, che riflettono le nuove dinamiche in atto nel territorio circostante.